Il corsetto entra come parte della moda già nel 1500, ma era piuttosto diverso da quelli che conosciamo attraverso libri e film, essi servivano per appiattire la figura sul davanti, terminavano con una lunga punta sul davanti ed erano chiusi sul retro tramite chiavi e molle.
Poi, durante il Settecento, quest'usanza conobbe un periodo di esclissi fino a tornare in auge durante il periodo della Reggenza per subire poi, durante l'epoca Vittoriana, pesanti modifiche soprattutto dal punto di vista strutturale.
Il motivo per cui il corsetto ottenne un così ampio consenso durante il regno della Regina Vittoria fu l'ideologia comune che considerava la "donna angelo" quasi alla maniera stilnovista; l'essere femminile, debole per natura e quindi inferiore, era inadatto al lavoro, poteva praticare soltanto le professioni di insegnante o cameriera/governante (naturalmente qualcuno disobbediva vista la quantità di osterie, postriboli e donne di malaffare che si contavano nella capitale), inoltre non poteva possedere libretti bancari o conti correnti, divorziare, votare o esercitare diritti legali. Non si poteva neppure avere un'istruzione superiore, insomma, alle donne era negato tutto ed erano relgate al ruolo di madri e figlie, angeli del focolare dal quale, bisogna dirlo, si allontanavano ben di rado.Le donne viaggiavano poco perchè era considerato scandaloso, inoltre non potevano farlo da sole, ma dovevano necessariamente essere accompagnate da dame di compagnia o serve; una donna che viaggiava con un uomo era considerato il massimo dello scandalo.
Con il concetto della donna-angelo si venne a formare l'idea che il suo corpo fosse un tempio sacro da sorreggere e assolutamente inviolabile. L'aiuto, a quanto descrivono al tempo, era dato proprio dal corsetto che aiutava la colonna a rimanere dritta e conferiva al busto la classica forma a 8 che era così in voga, esaltando le qualità di una madre (petto e fianchi) e limitando invece la circonferenza della vita perchè non raggiungesse una dimensione superiore ai 40 cm.

Un numero davvero sbalorditivo!
Si diceva infatti che una bella donna avesse una vita che un uomo poteva circondare con due mani. Penso che questo sia sufficiente a descrivere quale fosse l'ideale di bellezza e quali, invece, le torture che le ragazze cominciavano a sopportare dall'età della pubertà fino alla vecchiaia!
Il corsetto spingeva il seno verso l'alto, regalando un decolleté florido o, come si usa dire oggigiorno, prorompente, allo stesso tempo snelliva la vita e stringeva i fianchi, regalando una figura ad S considerata il canone estetico per antonomasia.
Il corsetto spingeva il seno verso l'alto, regalndo un decolleté florido o, come si usa dire oggigiorno, prorompente, allo stesso tempo snelliva la vita e stringeva i fianchi, regalando una figura ad S considerata il canone estetico per antonomasia.