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mercoledì 14 luglio 2010

Il Novecento...parte I

L'abbigliamento conobbe, nel XX secolo, una evoluzione lunghissima, ed una espansione produttiva e tecnologica senza pari. I due conflitti mondiali, ed i relativi dopoguerra, portano la crisi economica in molte nazioni: i materiali pregiati diventando appannaggio di pochissimi, mentre si diffondono quelli di recupero (lana riciclata, sughero per le scarpe). In seguito però si ha un sempre maggiore sviluppo dell'industria del vestiario, che introduce, oltre ad una grandissima scelta di nuovi prodotti (busti, tailleur, gonne, jeans, tute da sport tanto per citarne alcuni) anche la scelta di nuovi materiali (come le fibre sintetiche, meno costose e adattabili a situazioni diverse).
Le grandi innovazioni
Mentre fino all'Ottocento solo le famiglie più ricche potevano permettersi un guardaroba, che comunque era in media ristretto a tre-quattro capi ciascuno, nel secolo successivo si ha un cambiamento totale. L'industria dell'abbigliamento produce capi per le più disparate situazioni: sport (abbigliamento tecnico come tute da sci, da jogging, completi calcistici), altà società (pellicce), lavoro (camici, tute da lavoro), relax e vita quotidiana (pigiami)...
Le grandi case di moda
La vendita di prodotti di abbigliamento con precisa destinazione per le classi privilegiate si realizza nella nascita, in Francia ed Italia, delle case di moda: il fenomeno si allarga sempre di più man mano che le fasce più ricche della popolazione si rendono disponibili a spendere cifre altissime per un capo "firmato". Nascono così i fenomeni dei grandi stilisti, per lo più nelle città di Milano, Firenze e Roma, i cui capi sono contesi a cifre altissime durante le sfilate di moda, veri e propri eventi mediatici che riscuotono anche l'attenzione degli strati medi della società.
La diffusione mondiale
Il capo alla moda assume quindi importanza non solo come espressione di prestigio di pochi privilegiati, ma anche come elemento di appartenenza ad una determinata classe sociale, ad un determinato gruppo, ad una certa fascia di età. Benché la maggior parte della popolazione mondiale non si possa permettere l'acquisto di capi non strettamente necessari (ed una grossa fetta abbia difficoltà, o impossibilità, anche in questo) il costo medio di un capo di abbigliamento cala di molto, e la richiesta aumenta sempre di più, permettendo ad una quantità sempre maggiore di persone di vestirsi con comodità e di poter spendere in abbigliamento.

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