Altre case influenzarono grandemente la moda femminile a Parigi nel primo decennio del secolo. Le sorelle Callot e Madame Cheruit, quest'ultima famosa per l'eleganza personale, notevole per la sua semplicità in un momento in cui il troppo non era mai abbastanza. Tutte le case di moda presentavano i proprie collezioni in saloni pieni di specchi, dalle pareti dipinte in color grigio pallido, crema, giallo-oro, dove l'arredemento era in stile Luigi XVI o Impero, con magnifici arazzi alle pareti e pavimenti coperti da tappeti. Graziose vendeuses, in camicietta bianca e gonna nera, mostravano alle clienti gli schizzi delle toilettes della nuova stagione; il pellicciaio, con un lungo camicie bianco, presentava mazzi di pelli di zibellino, ermellino e cincillà per gli indispensabili mantelli da sera, mentre il sarto, in finanziera, si faceva avanti col metro intorno al collo e il gesso in mano. Ogni casa aveva reparti speciali per i ricami, i corsetti, la biancheria intima, il taglio e la confezione, le pelliccie ed anche per la lavorazione delle piume. I modelli erano presentati ai clienti stranieri in febbraio per l'estate ed in agosto per l'inverno. I compratori convergevano su Parigi da tutto il mondo per assistere ai défilés delle mannequins, che si svolgevano in una lunga teoria di saloni sfavillanti. Ogni modello veniva annunciato con un nome ed un numero. Fra i clienti più importanti quelli che provenivano dagli Stati Uniti d'America e dell'America Latina, perché le signore argentine e brasiliane erano conosciute per la loro esigenza in fatto d'eleganza e per la loro ricchezza.
Nessun commento:
Posta un commento